
E’ morta una giornalista vera. Si chiamava Anna Politkovskaja. Le hanno sparato prima al cuore e poi alla testa all’ingresso di casa sua. Un edificio alla periferia di Mosca. Lascia due figli. Lascia un’inchiesta sulle torture in Cecenia dei russi che non potrà più essere pubblicata dal suo giornale, la Novaja Gazeta. Lascia tutti i suoi documenti, archivi, foto, pc alla polizia russa, che come prima misura dopo la sua morte ha sequestrato tutto ciò che ha trovato nel suo modesto appartamento. Per leggerlo con calma durante le indagini. Lascia Putin, un ex membro del KGB, alla guida della Russia. Lascia Kadyrov, uomo di Putin, da lei accusato di crimini contro la popolazione cecena alla guida della Cecenia.La Stampa Web
Dopo Beslan non è più andata in Cecenia?«No, il direttore non vuole. Ritiene che oggi sia molto più pericoloso. Sono d’accordo: oggi il pericolo sono persone che hanno promesso di uccidermi»
Chi sono? «Ramzan Kadyrov».
Perché? «Non gli piace che io lo ritenga un bandito di Stato, che lo consideri uno degli errori tragici di Putin».
Lo sa da terze fonti o glielo ha sentito dire? «Lui è pazzo, un idiota assoluto. Dice queste cose alle riunioni di governo. Come un bambino terribile, dice e fa ciò che vuole. Uccide molte persone, laggiù».
2 commenti:
http://sc1551.blogspot.com/2006/10/anna-politkovskaja.html
Si, peenso d'aver capito.
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